L'esperto consiglia

La pratica

‘’Radicamento’’

sarà per noi quell’attitudine calma che ci consente
di riconoscere come ci sentiamo e non scappare.

La stabilità è nel corpo, ma è soprattutto la stabilità
della mente a far si che la pratica possa definirsi
yoga. 
Sthira è la capacità di stabilirsi fermamente nella
posizione, mantenendo l’attenzione al corpo e
al respiro in modo costante per tutto il tempo
in cui si mantiene la posizione. 

E’ una presenza costante all’interno del corpo,
senza distrarsi da ciò che succede all’esterno e
dai propri pensieri.
Quando si riesce a mantenere un’attenzione
continua e senza distrazioni a ciò che stiamo
facendo, alla posizione in cui siamo, al nostro
respiro, la mente si stabilisce nel corpo.

Durante la pratica di asana, si dimora nel corpo,
si ricrea l’unità fra il corpo e la mente. 

E allora si sperimenta la seconda qualità,
Sukha
cioè l’esperienza gradevole, di benessere senza
tensioni.
E’ una sensazione di apertura, di espansione,
di assenza di barriere e costrizioni.

Nella pratica dello yoga, dobbiamo integrare
fermezza e distensione, tonicità e flessibilità,
stabilità e benessere, sforzo e rilassamento.

Obiettivo di tutto ciò non è fare le posizioni 
alla perfezione, ma è riuscire a mantenere 
questa condizione di solidità e di dolcezza
nella vita quotidiana, al di fuori della pratica
yoga. 
Sviluppare la propria forza interiore, 
mantenendosi rilassati e disponibili verso
gli altri. 

 

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